Panoramica del tracciato di Shangai: Rémi Taffin, Direttore Attività in Pista di Renault Sport F1: “A pochi giorni dal Gran Premio di Cina, siamo più fiduciosi. Nonostante sappiamo che i nostri avversari possono contare su un vantaggio competitivo, abbiamo compiuto considerevoli progressi nelle ultime due prove sia in termini di affidabilità che di guidabilità, soprattutto nella configurazione da gara.
La settimana scorsa, durante le prove in Bahrein, abbiamo testato nuove modalità software di vario tipo, che ci consentiranno di avvicinarci alle prestazioni intrinseche del gruppo propulsore. Nelle prime tre corse della stagione non abbiamo saputo sfruttare appieno il suo potenziale, ma queste migliorie tecniche dovrebbero rappresentare la chiave per esplorare i veri limiti del propulsore ibrido. I piloti sperimenteranno una maggiore guidabilità e la vita utile di ogni componente aumenterà.
Allo stesso modo, abbiamo studiato la gestione dell’energia sul giro, in particolare nelle curve lente. Ci rendiamo conto del fatto che i rettilinei siano il nostro punto debole, ma questi nuovi progressi ci offrono più trazione nelle curve – il che permette di risparmiare sugli pneumatici e adottare strategie più flessibili. I nostri sforzi, in effetti, si sono concentrati sulle modalità da gara, perché i risultati più importanti si raggiungono in questo campo, non nelle qualifiche.
Grazie a queste evoluzioni, contiamo di ritornare fra le prime posizioni in Cina. Dei primi quattro Gran Premi, questo è uno dei più delicati. Il circuito prevede un rettilineo molto lungo – che d’altra parte è la sua particolarità –, ma gli ultimi progressi ci daranno i mezzi per affrontarlo.
Inoltre, non manca qualche insidiosa curva da affrontare a velocità medio-bassa, come il primo settore “a chiocciola”, che si ripiega su se stesso. Questo e altre due chicane saranno le occasioni migliori per consentire all’MGU-K di recuperare energia in frenata. In ogni caso, la maggior parte del recupero dell’energia sarà nelle mani del sistema MGU-H nel lungo rettilineo.
In definitiva, non vediamo l’ora di correre in Cina. Certo, siamo ancora all’inseguimento, ma abbiamo preso il ritmo giusto per colmare il gap.”